Quando sette anni fa è nata la mia prima figlia avevo sete di conoscenza riguardo al tema della maternità e della puericultura. La natura era già la mia maestra ed ero orientata vivere una gravidanza e un parto rispettoso. Dopo la nascita di Thea le mie attenzioni sono andate tutte verso di lei. Il resto delle mie energie sono state impiegate fuori, nel mondo. Due settimane dopo il parto ho preso da sola un aereo con la mia bambina in fascia e una grande valigia per trasferirmi nelle campagne siciliane dove, insieme al mio compagno e un gruppo di amici, avevamo scelto di vivere. I viaggi, l’andirivieni di amici, gli stimoli continui e le pressioni sociali che sentivo addosso sono stati sicuramente complici della sensazione di spaesamento che ha caratterizzato il mio puerperio. Ci sono voluti mesi, se non anni, per riprendere a pieno le fila della mia vita. Cinque anni dopo, quando sono rimasta incinta di Lia, avevo ben chiaro di non voler ripetere l'esperienza vissuta. Ho iniziato a cercare informazioni riguardo al puerperio secondo diverse tradizioni. Questa ricerca appassionante mi ha coinvolta durante tutto l'ultimo trimestre di gravidanza. Quando ho incontrato l'Ayurveda, e la spiegazione che attribuisce al puerperio, tutto è diventato chiaro. Lo spaesamento, il vortice e le emozioni del puerperio trascorso trovavano finalmente senso e spiegazione.
Il puerperio vissuto con Lia non ha avuto niente a che vedere con i ricordi passati. E' stato intenso e profondo, a volte difficile, a volte leggero, nutriente e ricostituente. E' stato un tempo in cui mi sono concessa la lentezza e le cure. Un tempo di ascolto profondo che mi ha permesso di guardare e guarire. Sono uscita dal mio puerperio più forte e più solida di prima, con il chiaro intento di voler diffondere questo meraviglioso e ricchissimo sapere, perchè tutte le mamme meritano cure amorevoli durante il postparto. Da qui la scelta di intraprendere questa professione.
L’Ayurveda, in Sanscrito scienza della vita, è l'antica medicina indiana che si tramanda da più di cinquemila anni. Si tratta di una filosofia complessa che vede l'individuo come un microcosmo nel macrocosmo a cui appartengono le stesse leggi della natura che dominano il mondo. La tradizione Ayurvedica ha lo scopo di portare equilibrio e salute. Secondo l'Ayurveda i cinque elementi (etere, aria, fuoco, acqua, terra) si trovano in continua interazione tra loro e la loro combinazione determina armonia o dissonanza, salute o malattia. I cinque elementi si trovano nei tre dosha che secondo l'Ayurveda pervadono tutto il creato. Vata, costituito dalla combinazione di etere + aria, Pitta fuoco + acqua, Kapha acqua + terra. Ogni individuo è caratterizzato da una Prakruti o costituzione di base, una combinazione unica e irripetibile degli elementi che garantisce la perfetta salute. Le scelte alimentari, le abitudini quotidiane, il susseguirsi delle stagioni dell'anno e della vita fanno si che l'assetto dei dosha sia in continuo movimento. l'obiettivo dell'Ayurveda è quello di ristabilire attraverso una daily routine mirata e personalizzata, che cambia a seconda delle stagioni dell'anno e della vita, l'equilibrio individuale. Per raggiungere lo stato di equilibrio in Ayurveda viene utilizzata una semplice regola: il simile aggrava il simile, l'opposto pacifica.
In Ayurveda le sei settimane dopo il parto prendono il nome di Finestra Sacra. Un arco di tempo che la natura ha destinato alla depurazione e alla rigenerazione profonda della madre. Ogni parto rappresenta per la donna un momento di passaggio, una rinascita. I doni preziosi che questo periodo porta con sè necessitano di tempo per essere integrati ed elaborati. Il puerperio svolge questa funzione. Anche se durante il parto sono coinvolti tutti e tre i Dosha, Vata che rappresenta il movimento è la forza maggiormente coinvolta. Quando il bambino è nato il ventre della mamma che ha fatto spazio per nove mesi al bambino, diventa improvvisamente vuoto, tutto ciò provoca un un aggravamento di Vata dosha che caratterizza tutto il tempo del puerperio. Etere e Aria dominano questo periodo e le loro qualità pervadono le intense settimane dopo il parto. Le qualità di Vata sono leggerezza, mobilità, rapidità, irregolarità, variabilità, secchezza, freddezza e ruvidità. Quando Vata è aggravato aumentano gli sbalzi di umore, il senso di vuoto, i momenti di ansia e paura. Le qualità di Vata portano una sensazione stanchezza, di freddo corporeo e una tendenza alla costipazione. La pelle e i capelli tendono ad essere più secchi e deboli. Ogni madre reagisce diversamente al postparto in base alla sua costituzione di base, ma questo specifico periodo della vita delle donne è sempre caratterizzato da un aggravamento di Vata che, con le dovute specificità di ogni caso, deve ritrovare il suo equilibrio. Per bilanciare l'aggravamento di Vata è necessario portare le qualità opposte a quelle aggravate: calore, pesantezza, lentezza, regolarità, liquidi, untuosità. La pratica Ayurvedica raccomanda durante queste settimane di mettere in atto una daily routine lenta e ripetitiva che porto calore liquidi e untuosità in grado di pacificare Vata dosha. Le pratiche spaziano dal massaggio Ayurvedico con olio caldo, bagni di erbe, fasciatura del ventre, tisane e cibi specifici, riposo e cura. Vata rappresenta il vento della nascita, scombussola i pensieri e crea confusione ma porta con sè doni preziosi. Pacificando Vata è possibile fare tesoro della sua ricchezza.
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